Caro Cupido con frecce e faretra pronto a scoccare la
scintilla in chi ancora non ha provato gli strali dell’amore, oggi credo che
sia il tuo giorno. Ma dico, lo sanno gli altri che poi non è un bell’affare
cadere nella rete dell’amore? Lo sanno che non è sempre così idilliaco come
vuol farci credere, che si litiga, che si piange, che si sta male? La gente
vuole innamorarsi e non vede l’ora. Ma l’amore non è una calma piatta, bensì un
mare in burrasca. Sarebbe ora che tu la smettessi di illudere gli innamorati e
dire come stanno realmente le cose. Che l’amore è dolce finchè dura, che la
passione scema, che la ragione prevale, che il bello finisce, così anche il
dolce e resta la cenere. L’amore dovrebbe essere, alla fine, proprio quella cenere
su cui, appena soffi, arde di nuovo. Il vero amore è così. Ma tu porti in giro
favole incredibili, gonfi la passione a più non posso, ti fai maestro di
bellezza e di gioventù, mentre l’amore è ad ogni età, in ogni luogo, e può
nascere dove vuole. Solo in questo hai ragione. Tu vai dove vuoi.
Anzi vorrei che ci fosse la festa del “ Valentino”che sana, che si prenda cura
delle pene, per le ferite che spesso lasci in molti innamorati. Diciamoci la
verità, questo è un vero e proprio campo di battaglia. Tu credi di fare un
favore e portare fortuna e invece arrechi, molto spesso, una serie di delusioni.
L’amore è come una malattia, fa stare male e ci pone senza difese. Chi sta bene
non si innamora, si innamorano quelli che si trovano a metà di se stessi e hanno
bisogno di completarsi, i sani stentano ad innamorarsi. Quando accade siamo,
appunto, deboli, come tanti convalescenti, ma consapevoli di non voler guarire.
Vorrei che tu andassi in giro a
raccontare anche quello che succede con l’innamoramento. Quante coppie hai
rovinato che ancora ricordiamo. Dillo, cosa ne hai fatto di Giulietta e Romeo?
Eh??? Che storia d’amore finita tragicamente. Due ragazzini nella morsa della
morte. C’è rimasto solo il balcone a Verona. Tanto impegno nel lanciare la
freccia e poi ne hai fatto una storia dalla fine ingloriosa. E di Lancillotto e
Ginevra? Ti sei divertito, ma quanto male hai fatto! Una distrazione fatale. E
Dante con Beatrice? Mi dici a che ora hai scoccato la freccia? Eri assonnato,
avevi mangiato molto? Be’ nemmeno hai guardato dove tiravi! Hai messo una
bambina nel cuore del poeta, che la rivede dopo nove anni e quando lei non ci sarà più, Dante continuerà
ad amarla e addirittura le parla nei sogni. Hai reso quell’uomo un povero
visionario: vedeva Beatrice in ogni luogo, in ogni opera, in ogni azione. In
tutto questo disastro che hai procurato c’è di buono che il poeta, nella spinta
di seguire la sua donna, ha prodotto opere preziose.
E vogliamo parlare di Tristano e Isotta? Cosa hai combinato!
Ti sei servito di una pozione magica per farli innamorare e poi li hai messi nell’impossibilità di
amarsi. Una freccia anche questa maledetta!
E come non parlare di Otello e Desdemona? Hai accecato così tanto Otello
di gelosia che ha finito per uccidere la sua donna. Io credo che tu la debba
smettere di chiamare amore i tuoi capricciosi colpi bassi. Cosa hai fatto di
questo amore eh? Rispondimi! Ucciso, come tutti gli altri! Te ne vai baldanzoso
e finto innocente, girando come un bambino dispettoso e facendo dell’amore
un’energia così intensa che produce effetti opposti a quelli desiderati. Certo non è colpa tua, ma sarebbe ora che tu
intercedessi per noi con tua madre Venere e le raccomandassi di calmarsi per un
po’! Di prendersi una vacanza! L’amore,
va bene che colpisce dove vuole, ma Lei, con questa presunzione di esserne la madre, distribuisce dispiaceri,
malumori, tensioni, preoccupazioni, dispetti, paure con le frecce che ti
suggerisce di tirare. Ci mette lo zampino anche tuo padre Vulcano con quel
fuoco all’estremità della freccia per non sbagliare un colpo. E se poi
ammonisci anche Marte, il guerriero che giace con tua madre, di non infarcire
gli strali di troppa forza, di andarci cauto, di non fare l’eroe a tutti i
costi, e forse questa passione che brucia in tutti voi celesti si smorza, e noi
più sereni. Fate in modo, voi tutti in
famiglia, di salvarlo quest’amore e non togliergli la vita. Sapessi qui, sulla
terra quante cose passano per amore che sono tutt’altro. Per San Valentino
prenditi un po’di tregua, rivisita solo le coppie già in corso d’opera, non ne
creare altre. E poi ricordati di usare frecce, che volino perfettamente e si librino
per l’aria senza deviare. Nel giorno dell’amore, fa in modo che esso trionfi.
Poni attenzione e non essere approssimativo. Spero che l’amore vero abbia un
posto d’onore e Venere si adoperi solo per storie importanti.
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