L'arte di vivere


Vivere, “Non ce l’ha insegnato mai nessuno”…cantava così una canzone, o sbaglio?

Vivere non è qualcosa che si insegna e tutti quelli che  hanno cercato di farlo, hanno fatto disastri. Sì, capito bene, disastri!!!

Hanno cominciato col dire che mai cominciare col pronome “Io”, mai iniziare  a scrivere dicendo “Io”, mai cominciare a parlare con “Io”, non siamo il centro dell’universo. Allora siamo passati al “tu”, e abbiamo quasi dimenticato che esistiamo anche noi. Poi hanno continuato nel disastro…Sì, ci hanno insegnato che la perseveranza premia, nelle cose dobbiamo insistere, nessun progresso giunge se non perseveriamo nelle cose! E che dire dell’altro insegnamento…”Bisogna mettere il cuore nelle cose che facciamo…Sì, come dire che mandiamo una formica in guerra, immaginate una formica in mezzo a un campo che cerca di combattere. E poi bisogna essere riflessivi, attenti scrupolosi, motivati, dare anche l’anima se necessario. Vivere è un bluff, scorrono i giorni a capire come funziona la vita, quali regole dedurne, cosa imparare, come se fosse un’operazione matematica!
Vorremmo avere un solo punto vulnerabile, come Achille, un solo tallone ben nascosto agli altri per non farci colpire. Gli antichi ne sapevano più di noi, solo che i punti vulnerabili sono milioni e siamo più che altro "tallonati" da ogni parte, tutti possono colpirci!

Invece ogni giorno porta il suo affanno, la sua delusione, la sua illusione, la sua depressione, la sua stanchezza, la sua demotivazione e a ricordare chi ci ha insegnato quelle cose ci vien voglia di strillare, perché non ha capito nulla, non ha imparato nulla dalla vita.

 Ogni giorno siamo smentiti: da una generosità che non esiste, da un egoismo che ci smorza, da una mente matematica che non sa cosa farsene del cuore, che anzi lo ha relegato in un posticino in soffitta lasciandolo ammuffire e privandolo di quell’esercizio continuo che gli permetterebbe di imparare; da quella ipocrisia di cui ciascuno si veste per rinforzarsi per non stare in mezzo al campo come la formica, ma poi non sa che oltre i leoni ci sono anche gli squali e poi gli avvoltoi e i condor e le aquile e i mostri, che produce la nostra mente... E non sa che ogni giorno dobbiamo esercitare la nostra pazienza, la nostra calma, e passare il tempo a difenderci quando ci hanno insegnato a fare sempre la parte della volpe. Vivere è una cosa estremamente difficile che non ci hanno insegnato e se lo hanno fatto è tutto da rivedere perché devi fare i conti con le ingiustizie, con la perseveranza che non funziona se poi gli altri ti battono sul tempo, con l’amore che non esiste se non come maschera per erigersi ad agnellino mansueto e salvare l’apparenza, mentre nel cuore siamo tigri feroci pronte  a colpire pur di difendere i nostri interessi; che il merito è solo un modo per dare priorità a chi non sa e non può, che la vita passa a lottare mentre ti perdi le cose più semplici e belle, che i tempi in cui accadono le azioni più interessanti sono sempre diversi così come le persone che si mostrano lontane da quelle che avevamo immaginato; che l’approssimazione è la cosa in cui ci imbattiamo più spesso, che la bilancia delle gioie e dei dolori è sempre starata e una manciata di gioie equivale a una vita di dolori, che ogni giorno ha la sua croce che non avevi nemmeno messo in calcolo, che i calcoli prevalgono sul sentire, che la mente ha più potere del cuore, che le parole su cui fondare la nostra vita sono diverse da quelle che ci hanno insegnato e sono: interesse, conti, convenienza, fatti, guadagni, scopi, obiettivi e nessuno mai si è sognato di fare i conti con l’umanità, la pace, la dedizione, la fedeltà, l’amore, la tenerezza, la virtù, la semplicità.  Tutto ciò che possiamo insegnare non è a parole ma a fatti… Ci sono poi i venditori di fumo, che credono di venderti la vita a buon prezzo e invece non sanno che sono più assassini che ignavi, che si servono di maschere perché inetti e incapaci di mostrare il loro vero volto, che se scaviamo nel loro cuore troviamo persone aride e paurose, prive di spina dorsale, che hanno bisogno di tutta la cattiveria per vivere, che se si tolgono quella maschera di cui sono rivestiti si mostrano come  larve umane. La vita, molto spesso ci prova solo, e ci insegna o ci dà quando non ci serve più niente, quando siamo diventati già completamente cinici, quando ormai non ci interessa più essere bravi, ma solo vivere per vivere e tirando le somme non riusciamo più nemmeno a fare i conti, non sappiamo più quello che volevamo, abbiamo perso di vista gli obiettivi, non abbiamo guadagnato nulla, ci è stato negato l’amore, abbiamo vissuto nell'errore continuo e abbiamo conosciuto un volto che era proprio quello su cui ci mettevano in guardia per evitarlo. Ecco il disastro del vivere! A questo si aggiunge un altro grave disastro, che mentre viviamo cambia il nostro carattere, il nostro fisico, il nostro umore e dobbiamo pur dare una spiegazione a tutto questo!
Tutto quello che possiamo fare per sconfessare il disastro  è “Provare a vivere” nel modo più autentico possibile, solo così si evitano fregature, soprusi, vessazioni, coercizioni, debolezze. Dire sempre ciò che si pensa, capire che essere diplomatici è come indossare una coperta che ci copre da una parte e ci scopre dall’ altra, che a voler gabbare il prossimo si resta gabbati da soli e che se mettiamo sempre il cuore in soffitta non ci dobbiamo meravigliare se poi gli altri ci trattano anteponendo la ragione. Vivere è un’arte, e bisogna provare mille volte prima di capire veramente chi siamo e capire che gli altri sono solo il nostro riflesso e che il cambiamento comincia con noi!
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